Un capitolo del nuovo libro- Memorie di angelo custode

Memorie di un angelo custode

Capitolo primo- Angeli in prima linea

Ao’, e mo’ bisogna che te fermi n’attimo e se riposamo tu e io!!!!    Si vabbe’, mo te sente questa. E’ na vita che la sto attenta co’ cent’occhi ma mo nun ce la faccio proprio piu’.  Lo ammetto: me so dovuto manifesta’: coreva tra un ufficio e l’altro dell’aereoporto de Torino Caselle  pe’ recupera’ na valigia che gl’era arrivata pe’ sbaglio a Catania. Girava co’ ‘no zaino in spalla de dieci kili, pieno de libri e d’appunti, che pesava che spiombava.  S’era stranita e me so detto: questa e’ la volta che va in tilt!

Novembre 2014, ho sempre creduto di avere una presenza che mi accompagna in ogni momento della mia frenetica vita. Ma questa volta la voce era chiara, paterna, simpatica…e soprattutto parlava in dialetto romanesco!

Si, si so romano, perche’ nun ce stanno l’angeli a Roma?

Continuavo a camminare e mi guardavo intorno. Quando incontravo la mia immagine in una vetrina mi veniva da piangere, indossavo lo stesso vestito da tre giorni, la faccia stravolta e i capelli di chi si e’ appena svegliato. Correvo da un ufficio all’altro, salivo e scendevo scale a piedi e scale mobili pensando al terzo laboratorio che avrei presentato in quelle condizioni. Ero veramente sfinita!

Nun me so potuto trattene’, camminava avvilita alla ricerca de sta’ valiggia e glie l’ho proprio strillato dentro a ‘n’orecchio: “Fermeteeeeeeeeeeee, so du’ ore che giri come ‘na trottola mica vorai mori…” Se fermo’giusto pe n’attimo co’ l’occhi spalancati e capi’ che intorno a lei c’era qualcosa…o qualcuno.. Beh, quanno ha realizzato che c’ero, s’e’ messa seduta su una de quelle bilance der check in, quelle dove peseno i bagagli e io glie sussuravo pe falla calma’: vedrai, mo te telefoneno e te dicono che va tutto bene, bona bella, carmete n’attimo!  Anche perche’ nun ce la facevo piu’ manco io…s’e’ rilasso’ n’attimo e glie fece bene perche’ alla fine, quanno la smetti de rincore le cose, so loro che vengono da te e s’aggiusta tutto!

Ma si, mi siedo, tanto non e’ che questa corsa estenuante fara’ arrivare prima la mia valigia! E intanto guardavo intorno per capire da dove venisse quella voce. Ero sulla bilancia del check in, 20 minuti prima del decollo del prossimo volo e la telefonata arrivo’: Dottoressa abbiamo recuperato il suo bagaglio, puo’ venire a ritirarlo….

Dopo quel giorno pero’ ho capito che dovevo tenella piu’ a stecchetto: eh si eh, e mica e’ possibile che se deve guida’ sempre a 130 all’ora p’anna’ a ‘n’appuntamento e che io la devo tene’ stretta tutto er viaggio mentre mentre continuo a di: Ma guarda chi me doveva capita’! E’ brava, e’ ‘na santa…ma nun se ferma n’attimo…nun me fa riposa’ manco a me……

Sono sempre di corsa, ho impiegato tanto tempo solo per venire al mondo. Sono nata di dieci mesi. Sembrava non volessi venire alla luce. La mia povera mamma, una ragazzina di diciotto anni, non riusciva a partorirmi, chissa’ forse Lassu’, non riuscivano a trovare un angelo custode che si prendesse un impegno di questo genere: a otto anni, a Santa Marinella, dove andavamo in vacanza, rischiai di annegare per salvare mio fratello minore…che poi sapeva nuotare meglio di me…ma mi avevano chiesto di non farlo allontanare troppo dalla riva….  a vent’anni, quando ero gia’ in Israele caddi da una scala elttrica di tre metri mentre raccoglievo le mele,  poi un incidente in motorino su Lungotevere e qualche tempo  fa  uno scontro con una mucca di un quintale che aspettava chissa’ cosa, al buio, in mezzo alla strada proprio a 500 mt dall’entrata del mio Kibbuz.

No, no, nun me lamento, certi angeli c’hanno da fa’ tutto er giorno co’ certe donne, che i mariti le gonfieno de botte poveracce, co’ gente che un giorno si e uno no programmeno un suicidio perche’  se senteno soli, perche’ non c’hanno niente che je da’ soddisfazione, perche’ se so’ stufati che non gira piu’ una lira, c’e’ il mutuo da paga’ e non possono da’ ai fii tutto quello che vorebbero. Pure lei c’ha certi momenti in cui vorebbe spari eh! Io la capto subbito in quei frangenti la’. Vedi che comincia a parla’ da sola, prende e esce da casa, comincia a arampicasse su pe’ la strada che va ar frutteto, gira in mezzo ai filari de mele guarda in cielo e glie se dipinge in faccia un’espressione de disperazzione.

Vado avanti per la forza di volonta’! Mi sembra di sentire il dialogo acceso tra il mio corpo e la mia anima che mi supplicano  di rallentare, di ascoltare anche le loro ragioni, che mi chiedono di trovare un equilibrio tra loro che sono entrambi me! Da un lato non potro’ mai rendere felici tutti! Non sono una fata e neanche un angelo. Dall’altro non posso fermarmi perche’ le occasioni che mi si presentano sono spesso una benedizione per chi ha bisogno di conforto, per chi ha bisogno di essere aiutato a scoprire quali sono i suoi talenti e le sue capacita’ nascoste.

Ehh, la vita e’ un grande impegno e Eden ha deciso che la deve vive senza risparmio! Sta tirata  come ‘na corda de violino dalla mattina alla sera, anzi, secondo me, pure de notte quanno sogna! S’inventa le idee piu’ pazze pe’ fa’ incontra’ la gente, pe’ falli conosce, pe’ faje scopri’ che c’hanno tanto in comune pure se vengheno da posti diversi! Li mette uno de fronte all’altro e quelli parleno, zompeno, se moveno a tempo de musica, dialogheno perfino senza parla’e lei lo sa che se uno te guarda, te soride e te fa capi’ che te sta a senti pe’ davero, glie poi cambia’ la vita! Tutti c’hanno qualcosa da di e poi er soriso e’ contagioso e fa bene all’anima e  io, anche se certe volte me n’andrei volentieri a spaparacchiamme su quarche nuvola, so che glie devo sta’ vicino….senno’ nun ce la fa….. quella c’ha una voce zampillante che la chiama da dentro a tutte l’ore e che la spigne a continua’…pure se nun ce la fa piu’! Un incrocio tra Mary Poppins, Giovanna D’Arco e Maria Teresa de Calcutta.

Questa specie de vurcano sempre in eruzione e’ nata a Roma, nel cuore de Testaccio ma abita in Galilea, in Israele, proprio ar confine col Libano. Ha gia’fatto in tempo a vive tre guere e due intifade. C’ha quattro fii maschi, tre dei quali so’ gia’ stati aruolati nell’esercito israeliano. Ehhh, lo sa bene lei il significato e il valore di parole come speranza, coraggio, paura, terore. Diciamo che ha dedicato la vita a trasforma’ in positivita’ e bellezza tutto cio’ che incontra. Per cui anche io, come suo angelo, ho una posizione previlegiata, faticosa, ma previlegiata.

Viaggio molto per illustrare la mia esperienza educativa : ho creato Beresheet LaShalom, Un inizio per la pace, una serie di progetti innovativi, puntando sulla ricerca dell’umano-comune, per la creazione e il consolidamento dell’amicizia e del rispetto tra diverse culture e religioni e, attraverso tecniche elaborate nel corso della mia lunga esperienza di educatrice, do’ vita giorno dopo giorno ad una nuova concezione pedagogica in cui l’identità individuale e’ motivo di crescita e di potenziamento di una nuova identità collettiva, basata sulla collaborazione e sulla responsabilità dell’individuo verso il gruppo e viceversa. Il teatro multiculturale dell’Arcobaleno – dove unisco giovani di diverse culture e religioni del Nord di Israele, con coetanei di diversi Paesi del Mediterraneo,  ha un vasto repertorio di spettacoli di teatro-danza, ispirati ai valori del dialogo, della famiglia e della partecipazione. Sono nate metodologie per diversamente abili, per ragazze a rischio e un programma radio settimanale – Shalom Lecha Salaam – che conduco insieme ai ragazzi in ebraico e in arabo. Le arti si  tramutano in un delicatissimo ed avvincente strumento di avvicinamento e di comunicazione non verbale e i partecipanti hanno modo di esplorare le proprie radici, sviluppare le proprie capacità relazionali, i propri talenti e naturalmente di acquisire sicurezza in se stessi, imparando ad amare il diverso, lo sconosciuto.

I ragazzi ebrei, cristiani, musulmani, drusi, etiopi, e i nuovi immigrati sono una testimonianza insolita e avvincente dello stato di Israele e del suo pluralismo culturale e religioso. Presentano il volto artistico, appagante, divertente, umanistico e positivo di Israele, che, generalmente non viene rappresentato.

In parole povere Eden aiuta ragazzi, donne, anziani, persone de diversa cultura e religione a conoscese, a vole’ piu’ bene a se stessi e all’artri! Cioe’: questa riesce a mette insieme giordani, palestinesi, egiziani, israeliani, porta chi te pare e lei te li fa diventa’ tutti amici. Mica scherzo!

 

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